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Finisce l'era di Windows 7, centinaia di milioni di computer a rischio

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Pubblicato da CARLO LAVALLE in SICUREZZA · 1 Luglio 2020
Tags: windows7attacchiwindows7obsoletoattacchihackerwindows7
Microsoft ha smesso di fornire, a partire dal 14 gennaio 2020, gli aggiornamenti di sicurezza gratuiti per Windows 7. Per gli utenti che ancora utilizzano questo sistema operativo, ciò significa computer più vulnerabili a virus e cyberattacchi.

La decisione della società di Redmond riguarderà centinaia di milioni di macchine a livello globale, visto che Windows 7, lanciato 11 anni fa, è ancora attivo su un terzo dei pc che usano i sistemi Microsoft, stando ai dati di NetMarketShare.

Quali rischi alla fine del ciclo di vita di un programma
In genere, le aziende tech eliminano gradualmente, dopo diversi anni, i sistemi più vecchi, aggiornando di continuo le versioni più recenti dei loro programmi. Windows 7, successore di Windows Vista, è uscito nel 2009, guadagnando una larga popolarità tra l'utenza.

Windows 8, sviluppato nel 2012, avrà il supporto esteso gratuito, comprendente patch di sicurezza, fino al 2023.

Come spiegato dalla stessa Microsoft in una pagina informativa, l'addio definitivo a Windows 7, avendo già stabilito la fine del supporto mainstream il 13 gennaio 2015, implica l'interruzione di ogni sostegno tecnico, e niente più di aggiornamenti software e interventi per risolvere eventuali falle del programma, sfruttabili dai criminali informatici per danneggiare e violare i dispositivi, spiare, rubare informazioni, documenti o credenziali bancarie.

In altre parole, i computer che hanno installato Windows 7 continueranno a funzionare ma a rischio e pericolo crescente di chi li utilizza.

Passare a Windows 10
L'impiego di un pc non più in grado di usufruire di patch vuol dire che i bug del codice non verranno corretti, cosicché, diventando sempre più conosciute e diffuse le modalità di accesso al sistema informatico, le possibilità di cyberattacco aumentano più rapidamente.

Considerati gli alti rischi, Microsoft consiglia agli utenti di passare a Windows 10, sistema operativo su 900 milioni di dispositivi.

In teoria, sarebbe possibile installarlo su vecchi computer, sempreché dispongano di determinate caratteristiche minime, come processore da 1 GHz, 1 GB di memoria RAM e disco rigido da 32 GB.

Tuttavia, per Microsoft questa soluzione è sconsigliabile e sarebbe meglio affidarsi a nuovi pc, più avanzati e idonei a Windows 10.

In tutti i modi, un utente può scaricare gratis il sistema operativo da un'apposita pagina messa a disposizione degli utenti che intendono avviare questa operazione.

Eccezioni per l'utenza aziendale


Microsoft consentirà alle aziende, grandi e piccole, di usufruire di Windows 7 per più tempo. , infatti, previsto che gli aggiornamenti di sicurezza estesa per questo sistema operativo restino disponibili fino al 2023. Il servizio sarà, però, erogato a pagamento con costi che vanno da 25 ai 200 dollari per singolo computer. Sono spese considerevoli, talvolta obbligate perché diverse imprese e organizzazioni hanno in funzione applicazioni compatibili soltanto con Windows 7, e variabili in base alla versione del sistema operativo adottata (Professional o Enterprise).



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