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Nel 2020, sono ben 75 gli exchange ad aver chiuso i battenti

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Pubblicato da MARTIN YOUNG in CURIOSITA' · 13 Ottobre 2020
Tags: chiusuraexchangehackerpericolosissimi
Sono almeno 75 gli exchange che quest’anno hanno chiuso i battenti a causa di hack, truffe o sono semplicemente scomparsi per motivi sconosciuti.

Secondo il Crypto Wisser Exchange Graveyard, cinque di questi exchange sono stati etichettati come truffe mentre quattro, tra cui Altsbit e Nerae, risultano essere stati hackerati.  

In totale, 31 piattaforme sono state chiuse volontariamente mentre 34 vengono definite 'MIA' (Missing In Action), cioè sono sparite senza fornire alcuna spiegazione. L’exchange olandese NLexch ed il cileno Chilebit sono state le uniche due piattaforme ad essere state chiuse per ordine dei rispettivi governi nel 2020.

Ci sono alcune tendenze macro che aiutano a spiegare come mai così tante piattaforme minori stiano fallendo. Nel 2020, la crescita della DeFi e degli exchange decentralizzati ha messo in seria difficoltà alcuni player minori; inoltre, anche la pressione normativa è notevolmente aumentata rispetto agli albori del settore e molti exchange non sono stati in grado di conformarsi ai nuovi requisiti. Infine, gli hacker e le truffe sono ormai problemi costanti.

Gli ultimi due exchange di alto profilo che hanno dovuto affrontare seri problemi sono BitMEX e KuCoin.

La scorsa settimana, in seguito alla formulazione di accuse penali contro i dirigenti di BitMEX in merito a violazioni della normativa bancaria, la società di sicurezza crypto Chainalysis ha definito la piattaforma "ad alto rischio".

Chainalysis ha avvertito alcuni dei suoi clienti di alto profilo, tra cui agenzie governative, banche e piattaforme di trading, informandoli come qualsiasi exchange che debba affrontare controversie legali di natura penale debba essere considerato ad alto rischio.

Anche i trader sembrano essere piuttosto diffidenti in merito al futuro di BitMEX: secondo Coin Metrics, tra il 30 settembre ed il 3 ottobre, sono stati ritirati dall’exchange più di 500 milioni di dollari di BTC.

Invece KuCoin, piattaforma con sede a Singapore, ha subito un hack da 200 milioni di dollari alla fine di settembre, ma ha tempestivamente iniziato a lavorare per rassicurare gli utenti e fornire la massima trasparenza sull'accaduto. L'ultimo comunicato rilasciato dall’azienda risale al 6 ottobre: la società sostiene di star continuando a monitorare i vari asset interessati.

Gli exchange non sono però le uniche società che stanno chiudendo i battenti: secondo il portale deadcoins.com, sono quasi 2.000 le altcoin ed i token ad essere scomparsi.



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